ABISSO #021: vampiri sotto l'albero
Una selezione editoriale che morde, due interviste, oltre 30 nuove proposte editoriali...
Buona giornata a tutti, io sono Alessio Valsecchi e questa è la ventunesima edizione di ABISSO, la newsletter di LaTelaNera.com. Si avvicina velocissimo il Natale, e personalmente non vedo l’ora che sia tra noi… così ce ne libereremo in fretta e torneremo alle nostre splendide routine, senza brutti regali da riciclare, parenti serpenti e mal di pancia da mangiatone senzaundomani.
Due le interviste in questo Numero 21: una all’autore Gualtiero Ferrari, grande appassionato di horror, e una alla criminologa/autrice Martina Piazza. Il primo è lì lì per pubblicare il terzo romanzo della sua saga zombesca, la seconda ha da qualche mese pubblicato il suo primo saggio true crime.
Non potevano mancare i concorsi letterari: abbiamo sia il Contest numero 14 della newsletter, sia la selezione editoriale ANCORA MORSI per racconti lunghi - fino ai 40.000 caratteri - dedicata ai vampiri: un tema che si prospetta mortalmente caldo con l’imminente e attesissima uscita del film “Nosferatu” di Robert Eggers nei cinema mondiali.
Inoltre decine di novità editoriali pubblicate nelle ultime settimane: ben 31 nuovi libri tra horror/weird, fantasy/youngadult, fantascienza/scifi, thriller/noir, storico e true crime.
In chiusura anche i vincitori della seconda edizione del TrueCrimePremio.
Buone amorevoli Feste a tutti! 😍🎄
Ecco il sommario di ABISSO 21:
➤ Selezione editoriale ANCORA MORSI
➤ Novità horror, weird e del fantastico
➤ Novità fantasy, fairy, young adult
➤ Novità fantascienza e dintorni
➤ Intervista a Gualtiero Ferrari
➤ Novità thriller storico
➤ Novità noir, thriller e crime
➤ Intervista a Martina Piazza
➤ Crime e serial killer, tra finzione e realtà
➤ Notizie da LaTelaNera.com
➤ Il contest #14
🔴 Selezione editoriale ANCORA MORSI
Insieme al socio Gabriele Lattanzio stiamo lavorando alla nuova raccolta di racconti horror/weird/fantastici della serie “ANCORA…” e dopo la reincarnazione di “Ancora vivi” abbiamo scelto i vampiri e la sete di sangue come fil rouge della prossima: si intitolerà “Ancora morsi” e debutterà sugli scaffali per metà 2025.
Abbiamo invitato alcuni validi autori italiani a prendervi parte con i loro racconti, ma vogliamo dare l’opportunità di unirsi a loro anche a due abbonati alla newsletter. L’occasione è ghiotta, perché per il volume cerchiamo racconti tra i 30.000 e i 40.000 caratteri, una lunghezza abbastanza rara tra i contest di narrativa.
Questa selezione editoriale chiude il 31 gennaio 2025.
Piccoli nosferatu, trovate tutti i dettagli nel bando completo scaricabile QUI.
🧛🏽♂️ Novità horror, weird e del fantastico
Sezione gestita da Lore Costa. Seguila su Instagram, Facebook e TikTok.
Le più recenti pubblicazioni in ambito horror, weird, fantastico nero. Soprattutto romanzi ma anche raccolte di racconti.
Piccole creature dell’Abisso, oltre alle proposte di lettura, ci teniamo a segnalare recensioni e approfondimenti trovati in rete, come il consiglio di lettura di @distruttoriditerre_edizioni al romanzo “Morte, sinestesia e arte” di Stefano Mina Lapadula, la recensione di @mysterybooks_prova a “Cujo” di Stephen King, la recensione di @the_rabbid_hole a “Offerte Sacrificabili” di Robert Marasco e l’interessante recensione di @la_libraia_oscura all’audio racconto “Il Tunnel”.
📕 Una lenta marea oscura
di Adam Nevill - Zona 42 (20 novembre 2024)
In un futuro apocalittico, dove il pianeta è collassato e l’umanità quasi estinta, l’anziana Cloe guarda lo scorrere del tempo dalla sua casetta in Inghilterra. Lei è testimone del declino del mondo, ma se che dietro la tragedia si nasconde un antico e dormiente titano pronto a risvegliarsi. Approfondisci
📕 I regni silenziosi
di Séverine Gauthier - Rebelle Edizioni (13 novembre 2024)
Questa non è di certo la solita storia horror, ma un viaggio tra i Regni Silenziosi. Quando il suo vicino di casa muore, Persefone riceve la visita di due scheletri collezionisti di “ultimi respiri”; il prezzo da pagare per la vita dopo la morte è proprio l’ultimo respiro, ma se non viene raccolto, il defunto è condannato a vagare senza mai trovare pace. Approfondisci
📕 Lamara
di Federica Leonardi - Moscabianca Edizioni (29 novembre 2024)
Quando l’investigatrice Nina indaga sulla scomparsa di un bambino nella piccola cittadina di Lamara, si imbatte in un antico e inquietante culto. Tra luoghi paludosi e sinistre preghiere, cosa si nasconde dietro l’inospitalità degli abitanti? Approfondisci
📕 Madre Grigia
di Samuele Fabbrizzi - Horti di Giano (15 novembre 2024)
Saverio e Francesca sono una giovane coppia che sopravvive alla Madre Grigia, incarnazione spettrale della depressione. Per quanto cerchino di vivere la loro quotidianità, non possono ignorare i gemiti agghiaccianti e incomprensibili che emettono i Grigi, messaggeri di polvere dagli occhi vitrei che preannunciano l’arrivo della Madre. Approfondisci
📕 L'ultimo sonno
di Federica Bertellotti - Armando De Nigris Editore (16 novembre 2024)
Ambientato nel 1858, tra bui e piovosi vicoli londinesi, si intreccia l’appassionante storia di Landon, un giovane timido ed emarginato, con il vampiro Akin. Intanto, nella quiete di una nobile magione, si erge dall’ombra un uomo misterioso pronto a compiere la sua vendetta. Approfondisci
📕 Classified: Locus 13
di Michele Sette - Delos Digital (25 novembre 2024)
L’agente Carmine Grieves viene mandato al Locus tredici, un luogo misterioso in cui succedono cose strane. Una serie di omicidi cruenti sconvolge la sua vita e quella della Corporatio, trascinandolo tra entità sovrannaturali e fantasmi del passato. Approfondisci
Ti piace leggere racconti di genere fantastico, weird, neri e del mistero? Ne trovi tanti nella “Trilogia Rossa”, le raccolte prodotte con le migliori opere iscritte al concorso NeroPremio dall’edizione 60 alla 72.
Il sogno del buio: amazon.it ● ibs.it ● hoepli.it ● mondadoristore.it
Per chi è la notte: amazon.it ● ibs.it ● hoepli.it ● mondadoristore.it
Figlio del tuono: amazon.it ● ibs.it ● hoepli.it ● mondadoristore.it
🧙 Novità fantasy, fairy, young adult
Sezione gestita da Simona Cremonini. Seguila su Instagram e Facebook.
Le più recenti pubblicazioni in ambito fantasy, fairy e young adult. Soprattutto romanzi ma anche raccolte di racconti.
Riguardo ai social, questo mese ho trovato uno spunto interessante sul profilo di @megliostrano, che con un video ci fa riflettere sul fatto che l’Italia NON è un paese per il fantasy, avendo messo in atto un piccolo esperimento (che sarebbe interessante replicare in varie città...) che ci mostra quanti autori e autrici fantasy italiani trovano effettivamente posto in libreria.
Su @archeotrack c’è invece un carosello di ipotesi sulle origini del nome di Roma.
📕 Sweet nightmare
di Tracy Wolff - Sperling & Kupfer (12 novembre 2024)
Clementine non può fuggire dall’isola dove sorge la Calder Academy: non solo la scuola è un incubo a occhi aperti per ogni creatura sovrannaturale, ma a fare da preside all’istituto è la sua stessa madre! La diciassettenne è perciò un bersaglio facile ed evita tutte le situazioni pericolose e tutti i compagni, in particolare Jude Abernathy-Lee.
Una notte però una tempesta si abbatte sull’isola e i peggiori incubi prendono vita: Clementine dovrà allearsi col suo nemico, affrontando i demoni fuori e dentro di lei. Approfondisci
📕 All the Devils. L’inferno è qui
di Catelyn Wilson - Newton Compton Editori (26 novembre 2024)
Andy Emmerson ha appena perso la sorella Violet e sta affrontando il lutto come può. Il giorno del funerale scopre però che nella bara non c’è Violet e, per scoprire cosa sia successo e se la sorella è viva come pensa, decide di iscriversi alla scuola elitaria che la Violet frequentava, la Ravenswood Academy.
Qui incontra l’affascinante Jae Han, interessato a ciò che è successo a sua sorella, e ben presto i suoi sospetti si rivelano fondati: l’istituto nasconde qualcosa di oscuro e un criptico messaggio di Violet la spinge a cercare ancora di più la verità. Approfondisci
📕 The Truth Untold. La verità nascosta
di Rokia - Magazzini Salani (26 novembre 2024)
I Red e i White sono divisi in una città tormentata dall’odio, finché il sindaco decide di dislocare gli alunni della Red School presso la White Academy, per stemperare le tensioni tra le due fazioni.
Costretti loro malgrado a convivere, gli studenti iniziano a interagire tra loro e Isabella, che fa parte di una delle famiglie White più influenti, incontra Kinan, il rampollo dei Red. La tensione tra loro è potente e il loro destino si intreccia molto presto di fronte a una verità che sconvolgerà le loro vite. Approfondisci
📕 Spectacular
di Stephanie Garber - Rizzoli (26 novembre 2024)
La città di Valenda si prepara alla Grande Festività: Rossella sta preparando lo Spettacolare Ricevimento che si terrà a palazzo, mentre Donatella cerca un regalo per Legend, che non ama molto questo tipo di eventi.
Per trovare ciò che le serve, Tella si avventura nel famigerato Quartiere delle Spezie, dove scopre che durante la Grande Festività si terrà una nuova edizione del Caraval, il gioco di Legend: ma indagando si convince sempre più che dietro all’avvenimento ci sia un impostore da smascherare. Approfondisci
📕 Urbis. Città di pietra
di Flavia Imperi - Acheron Books (13 dicembre 2024)
Giovane squattrinato della periferie romana, Ade è appassionato di giochi di ruolo e decide di partecipare a un evento clandestino presso Villa Borghese. In quel frangente però, attraverso un potere che non sapeva di avere, risveglia la statua di Apollo e Dafne.
La ninfa ora va in cerca di vendetta e Ade viene chiamato presso Arcadia, un’esclusiva accademia nella quale potrà imparare a gestire i propri poteri, ma verrà anche coinvolto nella guerra tra ferox (creature dall’aspetto animale) e archimaghi, cercando di impedire che un terribile male torni dall’antichità. Approfondisci
👨🚀 Novità fantascienza e dintorni
Sezione gestita da Alice Pascuzzi: seguila su Instagram.
Le più recenti pubblicazioni in ambito fantascienza, cyberpunk, ucronia, steampunk, distopia.
📕 Nella città vigile
di S. Qiouyi Lu – Moscabianca Edizioni (15 novembre 2024)
Anima è una delle persone dai poteri extrasensoriali incaricate di sorvegliare gli abitanti di Ora, una città che si avvale di una complessa rete vivente chiamata Bagliore per mantenere l’armonia.
Un giorno, un misterioso visitatore arriva in città portando con sé un baule pieno di curiosità provenienti da tutto il mondo, con una storia legata a ciascun oggetto: il mondo di Anima si espande al di là dei confini di Ora. La scoperta farà sorgere una domanda che mette in dubbio l’intero scopo della sua esistenza: a cosa serve una città se non è in grado di proteggere la propria gente? Approfondisci
📕 Il richiamo del freddo
di Tom R. Smith – Piemme (12 novembre 2024)
Un thriller ai confini della fantascienza, dove i terrestri hanno ricevuto un ultimatum da una forza aliena per raggiungere l’unico posto in cui sarà loro permesso di esistere... l’Antartide. E hanno solo trenta giorni.
Ma il loro obiettivo non è solo quello di sopravvivere al presente. Riusciranno a evolversi abbastanza rapidamente per garantire il futuro dell’umanità? E costruire una nuova società nel freddo glaciale? Approfondisci
📕 La female man
di Joanna Russ – Mondadori (12 novembre 2024)
Dopo cinquant’anni fa ritorno “La female man”, un romanzo di fantascienza e femminista, con introduzione e traduzione di Oriana Palusci.
Quattro personaggi femminili s’incontrano attraverso il tempo e i mondi. Uno di essi è Whileaway, dove gli uomini sono stati sterminati da un’epidemia, una realtà futura diversa dal nostro futuro così come il presente è un presente che non ha vissuto la Seconda guerra mondiale. Quando Janet da Whileaway si materializza negli Stati Uniti provoca e prova uno shock equiparabile all’apparizione dei marziani nella Guerra dei mondi di Wells.
Le protagoniste si raccontano, scoprono analogie e immense differenze, dando vita a una creatura che racchiude tutte le altre, e al tempo stesso smascherano “l’atteggiamento maschilista, dell’uomo come della donna sottomessa”. Approfondisci
📕 Destini incrociati. Gabriel. La saga. Vol. 4
di Milena Rispoli e Belinda Biancotti – Persephone (12 novembre 2024)
Il Natale è alle porte. Tommaso sembra aver trovato un suo equilibrio interiore, a differenza di Davide ancora ferito nel profondo dalla prigionia da cui entrambi sono riusciti a sopravvivere. Christian ed Elisa sono sempre più uniti dall’amore che li porterà a mettere al mondo una nuova vita.
Ma riusciranno gli occupanti della base Beta a resistere agli invasori alieni? La storia si avvia verso la sua conclusione, lasciando in mano ai sopravvissuti un’eredità fatta di amore e speranza per poter costruire un mondo migliore. Approfondisci
📕 Ingranaggi, vapore e tazze di tè
di Autori Vari – Fucine Editoriali (27 novembre 2024).
Un’antologia steampunk con otto racconti e dieci penne per esplorare il genere in tutte le sue sfumature. Intrighi politici, invenzioni geniali, automi, aeronavi… un mondo in cui il vapore alimenta i sogni, gli ingranaggi nascondono storie e le fiamme nutrono le emozioni. Approfondisci
🔴 Intervista a Gualtiero Ferrari
Gualtiero Ferrari, nato a Torino nel 1970, è uno scrittore italiano di narrativa horror e fantastica. Cresciuto nella città sabauda, ha trascorso l'adolescenza tra il Piemonte e un periodo di studi all'estero. Rientrato in Italia, si è iscritto alla facoltà di Economia e Commercio, ma ha scelto di espatriare nuovamente per motivi lavorativi prima di completare gli studi.
Da sempre appassionato di fantascienza, fantasy e horror, Gualtiero si è avvicinato alla scrittura in età adulta durante un momento difficile della sua vita. È autore della saga zombie "Zetafobia", composta da "Zetafobia" (2018), il romanzo d’esordio finalista al Premio Odissea 2017, e "La città morta. Zetafobia Vol. 2" (2021), entrambi pubblicati da Delos Digital. La saga esplora un’apocalisse zombie ambientata nella provincia di Torino, offrendo una prospettiva innovativa su un genere molto amato.
Nel 2023 ha contribuito alla collana "The Tube Exposed" con il racconto lungo "Eldorado", che approfondisce i temi della sopravvivenza e dell’avidità in un mondo popolato da non-morti.
Gualtiero ha partecipato a diverse antologie di autori vari: il suo racconto "La vecchia, il prete e la bambina" è stato incluso nella raccolta "Il sogno del buio. Storie dal NeroPremio" (Silele Edizioni, 2024), in seguito alla vittoria nell’edizione 71 del NeroPremio. Inoltre, ha contribuito alla raccolta "Ancora vivi" (Youcanprint, 2024) con il racconto "VooDoo", che esplora il tema inquietante della reincarnazione.
Attualmente vive in un borgo sulle colline torinesi, dove si divide tra la sua famiglia, il lavoro presso un’azienda di meccanica di precisione e la scrittura.
[ABISSO]: La narrativa horror e fantastica è spesso considerata di nicchia ma ha un pubblico affezionato. Da dove nasce la tua passione per questo genere e cosa ti ha spinto a dedicarti alla scrittura di storie così intense e immaginifiche?
[Gualtiero Ferrari]: Innanzitutto grazie per l’invito e per l’opportunità di apparire sulle pagine di Abisso: è un onore e un privilegio.
Venendo alla domanda devo dire che l’avvicinamento al genere fantastico è avvenuto presto, alle scuole medie, quando la professoressa di italiano mi assegnò come lettura obbligatoria i racconti di E.A. Poe. Ne rimasi affascinato al punto che il fuoco di quella passione brucia ancora oggi. Il passaggio dalla lettura alla scrittura è arrivato molti anni più tardi, ma si sa: gli amori giovanili non si dimenticano, e quindi eccomi qui, a scrivere di mostri e di mondi immaginari.
[ABISSO]: "Zetafobia" ha rappresentato il tuo esordio letterario ed è stato finalista al Premio Odissea 2017. Come è nato questo romanzo e cosa ti ha ispirato a immaginare un’apocalisse zombie nella periferia di Torino?
[GF]: Come ogni lettore ho il problema di trovare qualcosa di originale e intrigante da leggere, soprattutto quando mi fisso su un sottogenere specifico e mi ritrovo a divorare tutto ciò che è disponibile in commercio.
In un certo periodo della mia vita mi bloccai sugli zombie. Lessi tutto ciò che riuscii a trovare degli autori più blasonati, poi passai agli scrittori meno conosciuti e infine agli emergenti. Trovai delle vere perle rare, ma anche testi davvero pessimi. Uno in particolare, con decine di recensioni a cinque stelle, mi deluse al punto che mi convinsi di poter fare meglio. Tirai fuori il portatile e fissai i punti cardine della trama. Un paio di anni dopo “Zetafobia” entrava nella rosa dei finalisti del premio Odissea, e qualche mese più tardi firmavo il mio primo contratto di pubblicazione con Delos.
[ABISSO]: Il protagonista di "Zetafobia" è un uomo comune che si ritrova in una situazione estrema. Quanto c’è di te o di persone che conosci in lui? Come hai lavorato sulla caratterizzazione dei personaggi?
[GF]: Tutti i miei personaggi si ispirano a persone reali. A volte si tratta di singoli individui che mi hanno colpito in modo particolare, più spesso costruisco un collage di sfaccettature rubate un po’ qua e un po’ là.
Domenico, il protagonista di “Zetafobia”, ha poco di me, ma dopo aver scritto il romanzo devo ammettere che io ho preso molto da lui, e alcuni dei suoi tratti caratteristici sono emersi durante la pandemia del 2020.
[ABISSO]: In "La città morta" introduci un elemento intrigante e oscuro con la giovane donna in travaglio e la misteriosa missione legata al cordone ombelicale. Come hai costruito questa trama complessa e che messaggi volevi trasmettere?
[GF]: Il capitolo iniziale della saga si può leggere come romanzo a sé stante in quanto l’arco narrativo è completo nonostante termini con un finale aperto a potenziali ulteriori sviluppi. Gli eventi di “Zetafobia 2” infatti si svolgono circa sei anni dopo la conclusione del primo volume, e l’idea era di replicare la struttura con una storia popolata degli stessi protagonisti e ambientata negli stessi luoghi, ma anche questa con un suo inizio e una sua fine.
Durante la stesura però mi sono reso conto che avevo troppo da raccontare, perciò ho dovuto fare di necessità virtù e dividere i contenuti in due libri. La donna in travaglio e la missione del cordone ombelicale sono il filo rosso che legano il secondo e l’ultimo capitolo della trilogia.
[ABISSO]: Con "La città morta" esplori nuove dinamiche, dove il vero pericolo diventa l’uomo più che gli zombie. Quanto è stato importante per te spingere i lettori a riflettere sulla natura umana attraverso la saga?
[GF]: Devo dire che è stato un segno dei tempi. “La città morta” è stata pubblicata nel 2021, appena terminata la pandemia di Covid a cui facevo riferimento prima. Credo che tutti ricordiamo i primi giorni di quarantena, costretti in casa senza la possibilità di uscire, e sono certo che ricordiamo anche i canti dai balconi o le frasi iconiche come “ne usciremo migliori”. La paura è un’emozione potente, e sotto la sua spinta quei buoni propositi, almeno per la mia esperienza sono durati solo poche settimane. Purtroppo, ho avuto modo di vedere coi miei occhi il vero volto dell’egoismo. In “Zetafobia 2” ho voluto raccontare una parte di ciò che avevo vissuto in prima persona, certo che se mai un’apocalisse zombie arrivasse davvero i veri nemici da cui guardarsi le spalle non sarebbero i non-morti.
[ABISSO]: Il tuo racconto "Eldorado" esplora temi di sopravvivenza e avidità. Cosa ti ha spinto a partecipare alla collana "The Tube Exposed" e quali aspetti del genere zombie hai voluto enfatizzare in questa storia?
[GF]: Credo che “The Tube Exposed” sia una collana splendida. Forse un unicum nel panorama editoriale italiano visto il tema ricorrente. In “Eldorado” mi sono spinto un po’ oltre, a quanto fatto con “La città morta” in tema di pericolosità dei vivi.
Se mi posso permettere un parallelismo la saga di Zetafobia racconta di una famiglia a tratti disfunzionale ma pur sempre unita. In “Eldorado” ho esplorato un altro tipo di famiglia, una divisa, e la solitudine che ad essa si accompagna. È stato come cambiare casacca e giocare con la squadra avversaria, almeno per un po’.
[ABISSO]: Scrivere con uno pseudonimo è una scelta che incuriosisce sempre. Perché hai deciso di non utilizzare il tuo vero nome e quale significato ha per te l’identità letteraria di Gualtiero Ferrari?
[GF]: Quando ho iniziato a pubblicare non mi piaceva l’idea che amici e parenti acquistassero i miei libri per “farmi un favore”. Troppo spesso avevo letto recensioni entusiastiche palesemente scritte da conoscenti, ed era una cosa che volevo evitare ad ogni costo. Così è nata l’idea dello pseudonimo, quasi fosse uno scherzo, che poi mi è rimasto incollato addosso.
Non tornerei indietro. Oggi posso dire che ogni libro venduto e ogni giudizio positivo è figlio del mio lavoro e non della benevolenza di chi mi conosce.
[ABISSO]: Quali sono i tuoi film preferiti a tema zombie, sia tra i grandi classici che tra i titoli più recenti? Quali pellicole hanno influenzato la tua visione della saga Zetafobia?
[GF]: Impossibile non citare “Zombi - L’alba dei morti viventi” di Romero del 1978, però un posto speciale nel mio cuore è riservato a “Il serpente e l’arcobaleno” di Wes Craven.
Tra le produzioni di questo millennio, anche se i puristi mi linceranno, ho apprezzato “World War Z”, dal quale ho tratto qualche ispirazione per alcune meccaniche della trama di “Zetafobia”.
[ABISSO]: E dal punto di vista letterario? Quali romanzi o autori del genere zombie ti hanno ispirato o segnato maggiormente?
[GF]: Tra i romanzi, oltre a quelli classici di Bourne e di Loureiro, ho adorato “Rot and Ruins” di Maberry. Però vorrei spezzare una lancia per gli scrittori nostrani perché nulla hanno da invidiare ai maestri citati sopra. Non mi sento di fare un elenco, più che altro per evitare di tralasciare qualche nome, ma consiglio a tutti i lettori appassionati di non scartare degli ottimi lavori solo perché il nome è italiano. Anzi, sono convinto che leggere storie apocalittiche ambientate nelle nostre città aggiunga spessore.
[ABISSO]: Hai vinto l’edizione 71 del NeroPremio con un racconto pubblicato nella raccolta "Il sogno del buio". Cosa ha significato per te questo riconoscimento e come è nata la storia che hai presentato?
[GF]: Il NeroPremio è il primo prestigioso concorso letterario in cui salgo sul gradino più alto del podio. Prima di allora ero arrivato in alcune finali, avevo vinto qualche medaglia minore e un paio di premi della giuria. Ma la vittoria l’avevo accarezzata senza mai afferrarla davvero.
Se a questo aggiungo che “La vecchia, il prete e la bambina” è una storia ambientata nei luoghi della mia infanzia e che c’è molto del mio vissuto in quel testo, averla proposta al NeroPremio ed essere addirittura risultato vincitore rende l’evento una pietra miliare del mio percorso di scrittore. Ringrazio LaTelaNera.com e la Giuria per l’apprezzamento.
[ABISSO]: La reincarnazione è un tema intrigante e inquietante. Raccontaci del tuo contributo alla raccolta "Ancora vivi" e cosa ti ha affascinato di questo tema.
[GF]: Il tema di cosa ci aspetta nell’Aldilà, ammesso che esita e che non sia declinato in una delle forme più tradizionali attribuibili a qualche religione, affascina da sempre. In fin dei conti anche gli zombie non sono altro che una pessima vittoria della vita sulla morte stessa.
La reincarnazione, però, ha un sapore diverso, esotico. Apre la mente e il cuore a vie interiori inesplorate, per questo ho adorato partecipare al progetto. Mi ha permesso di confrontarmi con un tema per nulla banale o scontato, e di imparare molto dalla lettura dei racconti degli altri autori dell’antologia. Ritengo che il progetto sia stato un successo e che valga la pena proporre temi così profondi.
[ABISSO]: Partecipi a importanti fiere letterarie come il Salone del Libro e Più Libri Più Liberi? Qual è il tuo rapporto con questi eventi "ufficiali" e che ruolo hanno avuto nella promozione della tua carriera?
[GF]: Da Piemontese Doc non amo le manifestazioni troppo imponenti, seppur capisca che hanno una funzione fondamentale nella promozione del proprio lavoro. Il Salone del Libro di Torino è una vetrina imprescindibile a cui partecipo come visitatore e come autore, presentando le ultime novità. È una sorta di amore odio: aspetto con impazienza quel fine settimana per tutto l’anno, e quando arriva quasi non voglio partecipare. Poi cedo, vado e mi diverto, però è lo stesso copione ogni volta.
[ABISSO]: Le fiere indipendenti offrono un ambiente diverso rispetto a quelle più mainstream. Hai partecipato o intendi partecipare a eventi come Marginalia, Oblivion e Stranimondi? Cosa ne pensi?
[GF]: Queste fiere sono più alla mia portata. Per me Stranimondi è come tornare a casa. È un ambiente dove mi sento a mio agio e dove incontro amici coi quali ho molto in comune. Alla fine si finisce a chiacchierare di fronte a una birra ed è sempre un’esperienza meravigliosa.
Oblivion per me è distante. Tra lavoro, famiglia e tutto il resto mi è difficile ritagliarmi il tempo necessario a visitarla, tuttavia mi sono ripromesso di partecipare a Marginalia l’anno prossimo. Perciò se vedrete uno zombie aggirarsi tra i banchi, quello sono io.
[ABISSO]: I lettori attendono con ansia il terzo volume della tua saga zombesca. Puoi darci qualche anticipazione sulla trama o su quando vedrà la luce?
[GF]: “Zetafobia 3” è in arrivo, uscirà nel corso del 2025. Ci sono ancora diverse cose da mettere a posto, compreso l’incastro nella scaletta editoriale Delos, perciò non so in quale momento dell’anno sarà pubblicato. Sulla trama posso solo anticipare che ciò che era rimasto in sospeso troverà la sua conclusione, cordone ombelicale compreso.
[ABISSO]: La promozione è cruciale per un autore. Quali strategie utilizzi per far conoscere i tuoi libri?
[GF]: Sul marketing sono pigro, è un mio limite. Fiere e social sono i due veicoli principali della promozione, affiancate di quando in quando a presentazioni e firmacopie.
In questo lo pseudonimo non aiuta. Escludendo mia moglie, mio figlio e un paio di amici molto stretti, nessuno dei miei conoscenti sa della mia attività di scrittore, perciò quando ci sono eventi in presenza non ho un mio gruppo di sostenitori al seguito. Questo non mi aiuta, soprattutto nei confronti delle librerie che per concederti spazi spesso chiedono un minimo di persone garantite nella speranza, più che giustificata e giustificabile, di vendere qualche libro per rientrare dei costi. È uno scotto che devo pagare, ma per il momento mi va bene così
[ABISSO]: E oltre a Zetafobia, ci puoi parlare dei tuoi nuovi progetti? Gira voce tu sia alle prese con un romanzo distopico-fantascientifico...
[GF]: Confermo. Si tratta di un progetto ancora in fase embrionale e non è detto che porterà alla pubblicazione, però sono fiducioso. Il testo è in lettura presso una casa editrice di nicchia, ma agguerrita. Come si dice: se son rose, fioriranno.
[ABISSO]: Grazie, Gualtiero, per aver condiviso con noi il tuo viaggio nella narrativa horror e fantastica. Ai nostri lettori, un invito: se non l’avete ancora fatto, immergetevi nei primi due capitoli della saga Zetafobia. Scoprirete un mondo dove l’apocalisse zombie si vive a pochi passi da casa, in una Torino trasformata e inquietante. Buona lettura!
🤴🏻 Romanzi Storici
Le gestione di questa sezione deve ancora essere assegnata: vuoi proporti? Scrivici.
Abbiamo selezionato alcuni tra i più recenti romanzi di ambientazione storica…
📕 Gli arcani di Leonardo
di Luca Arnaù - Altrevoci Edizioni (18 novembre 2024)
Nel 1483, Firenze è sconvolta da una serie di delitti atroci: un assassino uccide bambini lasciando carte degli Arcani Maggiori e un prete viene trovato morto con un messaggio enigmatico. Leonardo da Vinci, giovane inventore, è chiamato a risolvere il mistero, aiutato dal suo assistente Bencio e dal guardiano Isaac Demetrius. Tra oscuri vicoli, duelli e segreti inquietanti, Leonardo affronta un labirinto di intrighi e paure. In una città dominata dalla superstizione, dovrà decifrare il codice che lega i crimini e fermare l'assassino prima che sia troppo tardi. Approfondisci
📕 Precipizio
di Robert Harris - Mondadori (12 novembre 2024)
Londra, 1914. Mentre l’Europa è sull’orlo della guerra, Venetia Stanley, giovane dell’alta società, intrattiene una relazione segreta con il primo ministro Herbert Asquith. Attraverso un fitto scambio di lettere, Venetia viene a conoscenza di informazioni riservate e di telegrammi diplomatici cruciali. Una fuga di documenti sensibili mette in pericolo la sicurezza nazionale, spingendo i servizi segreti a indagare. Paul Deemer, giovane agente incaricato del caso, scopre il legame tra Venetia e Asquith, ma quello che sembra un semplice scandalo amoroso si rivela un complotto che potrebbe cambiare il corso della storia. Approfondisci
📕 La setta dei libri maledetti
di Fabio Delizzos - Newton Compton Editori (12 novembre 2024)
Venezia, 1513. Un patrizio viene trovato morto in un pozzo, mentre altri due cadaveri affiorano in barche alla deriva. Tra sospetti di demoni e legami con la guerra, Victor Salva, agente del Consiglio dei Dieci esperto in occulto, indaga. Gli omicidi sembrano connessi alla scomparsa di un suo caro amico, nipote del segretario del Consiglio. In una città oscura e piena di segreti, Victor segue tracce che portano a libelli eretici e a un manoscritto enigmatico, ricercato da molti. L’indagine lo condurrà a scoprire verità sconvolgenti, non solo sugli eventi, ma anche su sé stesso. Approfondisci
📕 Sant'Antonio e il Diavolo. Il nostro unguento è la morte
di Antonio Scarsella - Atile (11 novembre 2024)
Una serie di delitti, legati dal marchio a fuoco tau, simbolo di Sant’Antonio, svela un intreccio di misteri e leggende antiche, tra cui quella di Sant’Antonio e il Diavolo. La trama, ricca di suspense, mescola generi ed elementi narrativi, creando un mosaico avvincente di sotto-trame e personaggi. L’autore esplora il sottile confine tra bene e male, mostrando come siano due facce della stessa medaglia. Con sorprese e colpi di scena, la storia tiene i lettori incollati fino alla fine, come ogni giallo degno di nota. Approfondisci
📕 Bottonuto di fragole e sangue
di Emanuela Signorini - Gruppo Albatros Il Filo (15 novembre 2024)
Milano, 1926. Un furto al museo del Teatro alla Scala, due omicidi e un ispettore, Egidio Farè, si trovano ad affrontare un intricato caso. Tra un giro di gioco d'azzardo e i segreti di Magiostra, gli indizi sembrano non portare a nulla. Il giallo storico si sviluppa con un ritmo incalzante, mescolando suspense, amore e mistero, in un susseguirsi di eventi che terranno il lettore sulla corda fino alla risoluzione. Un intreccio affascinante che sfida la capacità di deduzione di chi legge. Approfondisci
💀 Novità noir, thriller e crime
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Le più recenti pubblicazioni in ambito noir, thriller, hardboiled, crime. Soprattutto romanzi ma anche raccolte di racconti.
📕 Delitti al Thriller Café. Vol. 3
Giuseppe Pastore e Ivo Tiberio Ginevra - I Buoni Cugini (23 novembre 2024)
Il Concorso Letterario di Thriller Café nasce per scoprire e valorizzare scrittori emergenti appassionati di gialli. Ideato dal creatore del sito Thriller Café, offre un’opportunità concreta agli autori poco noti di raggiungere un pubblico più ampio. Con giurie di alto livello e partecipanti di talento, il premio si distingue per il suo approccio inclusivo e pratico, più che per l’ambizione di prestigio. È un’iniziativa pensata per portare alla luce la qualità nascosta nei cassetti di molti aspiranti scrittori, alimentando la passione per il genere thriller. Approfondisci
📕 Il cammino
di Anya Niewierra - Neri Pozza (12 novembre 2024)
Lotte Bonnet, pasticciera di Vijlen, vive un dramma inaspettato quando il marito Emil, sopravvissuto a una grave malattia, si suicida durante il Cammino di Santiago. Il gesto è inspiegabile fino a quando, recatasi in Bosnia per disperdere le sue ceneri, Lotte scopre che Emil ha mentito sulla sua identità: il vero Emil Jukic è morto nel 1995. Determinata a scoprire la verità, Lotte ripercorre il Cammino seguendo le tracce del marito, ma si ritrova perseguitata da qualcuno intenzionato a proteggere segreti oscuri e mettere a tacere il passato a ogni costo. Approfondisci
📕 La paura del buio
di Alessandro Beriachetto - Golem Edizioni (29 novembre 2024)
Mec, commissario disilluso di 65 anni con un talento innato per capire la mente criminale, indaga su un serial killer meticoloso che lascia strani morsi sulle sue vittime. Affiancato dal giovane vice ispettore Vincenzo D’Amato, Mec cerca di decifrare il mistero, mentre Marti, operatrice in una casa di cura psichiatrica, conduce un’indagine parallela. Una paziente catatonica sembra collegata agli omicidi, svelando indizi che intrecciano le loro strade. Tra intuizioni e tensioni, il caso si dipana, rivelando verità nascoste e sfidando ogni certezza. Approfondisci
📕 La tempesta di neve
di John Kare Raake - Piemme (19 novembre 2024)
Anna Aune, ex soldato, si unisce a una missione scientifica al Polo Nord. Durante la notte di Ognissanti, un razzo di segnalazione porta Anna e il professor Zakariassen a scoprire una scena raccapricciante: scienziati uccisi da un assassino che si nasconde tra i ghiacci. Intrappolati da una tempesta di neve, devono smascherare il killer prima che colpisca ancora. Ma c'è un mistero più profondo: sotto la superficie ghiacciata si cela qualcosa di inestimabile, per cui qualcuno è pronto a uccidere, trasformando la lotta per la sopravvivenza in una corsa contro il tempo. Approfondisci
📕 L'attesa
di Michael Connelly - Piemme (12 novembre 2024)
Renée Ballard e Harry Bosch indagano su un caso irrisolto collegato a uno stupratore e assassino seriale di vent'anni fa, grazie al DNA di un giovane arrestato, che rivela un legame genetico con il killer. Dimostrare la colpevolezza del padre del ragazzo richiederà l'esperienza di Bosch. Nel frattempo, Maddie Bosch, figlia di Harry e agente di pattuglia, si unisce volontariamente all'Unità Casi Irrisolti, motivata da un interesse personale: un caso freddo che potrebbe riscrivere la storia criminale. Le tre indagini si intrecciano in una corsa contro il tempo per risolvere misteri del passato e del presente. Approfondisci
📕 Il sonnambulo
di Lars Kepler - Longanesi (12 novembre 2024)
In una notte di novembre a Stoccolma, due agenti rispondono a una chiamata per una violazione di domicilio in un campeggio. Trovano una scena orribile: un uomo massacrato a colpi d'ascia e un ragazzo ferito con un braccio mozzato. Questo delitto è solo l'inizio di una catena di eventi macabri. Per risolvere il caso, il commissario Joona Linna si affida all'aiuto di Erik Maria Bark, ipnotista e vecchio amico. Insieme, dovranno affrontare le tenebre di un'indagine complessa, dove ogni scoperta aggiunge nuovi strati di orrore. Approfondisci
🔴 Intervista Martina Piazza
Martina Piazza, nata a Moncalieri nel 1983, è una scrittrice e criminologa italiana. Cresciuta in un ambiente familiare appassionato di cultura e letteratura, si è avvicinata fin da giovane al mondo dei romanzi emozionali e dei gialli. Dopo il diploma al liceo classico Alfieri di Torino, si laurea in Criminologia, dedicando la sua tesi al caso Erba, successivamente pubblicata come saggio intitolato "L'Erba dei Vicini, evoluzione di un'indagine" (Golem Edizioni), con prefazione del Procuratore Cuno Tarfusser.
Vincitrice della prima edizione del premio letterario "Racconti gialli, sezione Campus" del NeRoma Noir Festival 2024, Martina è animata da una profonda passione per la Giustizia e l'indagine criminale. Attualmente prosegue gli studi in Giurisprudenza e si concentra su temi come il carcere e le ingiuste detenzioni, conducendo interviste con detenuti e vittime di malagiustizia. Parallelamente, attraverso i suoi canali, si dedica alla divulgazione di vicende di cronaca nera e giudiziaria che hanno segnato la storia.
[ABISSO]: Martina, raccontaci del tuo percorso personale e formativo: come sei arrivata a specializzarti in criminologia e a scrivere di casi così complessi e controversi?
[Martina Piazza]: Buongiorno e grazie di questa bella opportunità di intervista.
ll mondo della Giustizia è per me una realtà affascinante da sempre, un ideale importante che mi hanno trasmesso i miei genitori e che mi ha portata inevitabilmente ad appassionarmi a casi di cronaca nera e giudiziaria.
Durante gli studi superiori ho maturato sempre più la consapevolezza che un giorno avrei fatto il magistrato. Non è accaduto – per adesso – a causa di varie vicissitudini personali, ma quando ho scoperto dell’esistenza di un corso di laurea in criminologia, mi sono iscritta subito. Ero incredula perché finalmente avrei potuto approfondire molti aspetti tecnici di un settore che mi ha sempre attratta. L’indagine criminale è molto complessa, è costellata da argomenti a volte molto difficili da affrontare. È necessario trovare il giusto distacco ogni volta e non farsi trascinare emotivamente perché si rischia di essere coinvolti in maniera non sana.
Scrivere di casi di cronaca è per me una necessità oltre che una passione. Mi piace molto studiare la psiche umana e capire dove ogni volta può arrivare. Così come trovo altrettanto interessante studiare la scena del crimine e ciò che essa può rivelare. Mettere nero su bianco il risultato dei miei studi e approfondimenti è una soddisfazione, tanto a livello personale, quanto a livello sociale. Mi piace pensare che la conoscenza, acquisita nel tempo, sia in questo modo a disposizione di chi ha voglia di approfondire certi argomenti. Se anche un solo piccolo passaggio dei miei studi può servire ad aiutare il prossimo, nel prevenire, nell’affrontare e nel comprendere, non posso che esserne felice.
[ABISSO]: La tua passione per la Giustizia e l’indagine criminale è evidente. Da dove nasce questa vocazione e come si è evoluta negli anni?
[MP]: Come anticipavo prima, il tutto nasce già da molto giovane. Era l’epoca delle scuole medie quando espressi il desiderio di laurearmi in Giurisprudenza e per cui avrei scelto il liceo classico. Mi sembrava la strada più giusta da seguire e non sono mai stata ostacolata dai miei genitori. Mio padre era sindacalista nella sua azienda e mia madre rappresentante sindacale per il suo settore. Potete immaginare dunque quanto in casa il tema giustizia fosse il cuore pulsante di molte discussioni. Io e mia sorella abbiamo imparato a fare nostri temi come la correttezza, la trasparenza e non fermarsi mai all’apparenza. Tutto ciò mi ha portata a sviluppare una sempre maggiore curiosità verso il giusto e non giusto. Varie esperienze di lavoro sono state una palestra di vita, soprattutto per quel che riguarda il rapporto tra le parti. Ecco che così, proprio in questi ultimi anni, esplode in me l’esigenza di dare spazio alla mia vocazione. Forse non sono ancora riuscita a posizionarmi completamente nel mondo professionale che desidero, ma piano piano sto facendo conoscere le mie competenze attraverso collaborazioni e progetti divulgativi su cui lavoro quasi quotidianamente.
[ABISSO]: Nel tuo saggio "L’erba dei vicini", ti concentri su uno dei casi più controversi della cronaca italiana, la strage di Erba. Cosa ti ha colpita di questa vicenda al punto da farne oggetto di una tua analisi così approfondita?
[MP]: Prima nella mia tesi di laurea e poi nel libro, spiego come tutto nasca da una “scommessa” fatta con il mio professore di medicina legale, Carlo Torre, che ci ha lasciati prematuramente. Nel 2011 mi aveva messa davanti a questo caso complesso, su cui stava lavorando con la dott.ssa Vasino Valentina. Molte cose erano ancora in fase di definizione e io, come tutti, pensavo che i coniugi fossero i soli colpevoli. Lui mi aveva proposto di leggere gli atti, visionare documenti, foto, video e poi ci saremmo riparlati. Da quel momento il mio interesse per il caso è cresciuto esponenzialmente e in modo così veloce che ho cominciato a pensare a tutto quello che avrei potuto fare per trovare conferme. Innanzitutto, applicare un preciso metodo di indagine e studio: decostruire e ricostruire ogni pezzo per capire se potessi arrivare a una conclusione diversa; osservare poi da un punto di vista distaccato la vicenda nella sua complessità e parallelamente nel dettaglio. Più mi addentravo nell’analisi dei fatti, più mi rendevo conto che particolari non tornavano. Il caso in esame è infatti ancora molto ricco di zone d’ombra. La difficoltà nel capire casi di cronaca così complessi sta nel fatto che l’opinione pubblica spesso non ha in mano i mezzi per approfondire. Non tutti possono accedere agli atti, parlare con le parti e osservare le prove. Questo crea confusione e perciò il mio studio, oltre a essere un obiettivo personale, incarna anche la volontà di proporre al pubblico un’analisi dei fatti accessibile e stimolante. Il fine è portare a porsi nuove domande, così come me le sono posta io, su elementi che sono sempre sembrati scontati.
[ABISSO]: Durante le tue ricerche per il libro, quali sono stati gli aspetti dell’indagine che hai trovato più sorprendenti o che ti hanno portata a nuove riflessioni?
[MP]: Inizio col dire che una volta addentratami negli atti e nella visione dei materiali a mia disposizione, tutto ha cominciato a sorprendermi: dall’esame della scena del crimine alle decisioni finali espresse in sentenza. Molto di quello che io ho potuto leggere e analizzare mi è sembrato nelle conclusioni del processo solo parzialmente approfondito. Ci sono aspetti che meritavano più attenzione e sono gli stessi che sono stati riproposti nell’ultimo periodo per la richiesta di revisione. Elementi fondamentali omessi, non entrati a processo e su cui si discute ancora molto.
Mi è spiaciuto soprattutto assistere a una sorta di consapevole dimenticanza generale di alcuni dati importanti, così da rendere l’opinione pubblica non completamente informata. Troppo volte i casi di grande risonanza sociale, o che vengono resi tali, procedono su due binari paralleli e dunque sono soggetti a due processi, quello penale e quello mediatico. Spesso quest’ultimo tende a spingere con forza per arrivare a una risposta, con il risultato che la chiusura dei lavori rischi di tralasciare qualche importante elemento.
Un motivo in più per cui mi sono interessata profondamente al caso e da qui sono sorti moltissimi spunti di riflessioni che propongo nel mio saggio.
[ABISSO]: Il tuo libro include interviste e scambi epistolari con Olindo Romano. Come ti sei approcciata a questo dialogo? Qual è stato il momento più significativo di questo scambio?
[MP]: È stato un lungo percorso che ancora oggi va avanti. L’idea del mio scritto, che ho maturato insieme al mio relatore durante la stesura della tesi, era quello di dare voce ai protagonisti della mia ricerca. Rosa e Olindo sono, insieme alle vittime che hanno perso la vita, il punto da cui partono le mie riflessioni. Avevo bisogno di ascoltare direttamente anche la loro versione. Avevo fatto richiesta per incontrarli, ma non mi è stato concesso all’epoca. Ho deciso così di scrivere loro nel febbraio 2023 spiegando la mia intenzione. Rosa non mi ha risposto direttamente perché non sa leggere, scrivere e non aveva capito chi fossi. Olindo invece si è subito detto favorevole a incontrarmi e a scrivermi. Così è iniziato lo scambio epistolare. Siamo partiti da una riflessione su alcuni aspetti del caso, ho posto delle domande prima generali e poi più specifiche. Mi sono a quel punto concentrata sulla loro attuale vita (parlo al plurale perché attraverso Olindo chiedevo anche di Rosa). Mi interessava la loro evoluzione personale in carcere e ho scoperto molto su questo mondo. È stato uno dei punti più importanti che mi ha fatto capire come l’argomento “carcere” potesse essere per me interessante da approfondire. Non solo, la nostra conoscenza, mantenendo il distacco necessario, è arrivata a un punto in cui lo stesso Olindo si è sentito “libero” di raccontarmi le vicissitudini del suo quotidiano. In tutto questo non è mai mancato qualche pensiero sul caso che li ha portati alla condanna. Oggi posso dire di essere una delle poche persone, esterne alla loro vita da condannati, che ha conosciuto personalmente Olindo.
[ABISSO]: Seguire così da vicino il caso della strage di Erba ti ha insegnato qualcosa che senti di poter applicare ad altri casi che prendi in esame?
[MP]: Certamente. Il caso Erba è stato una scuola importante per me. Mi ha insegnato a non dare mai nulla per scontato. Ho imparato che tutto ciò che ci viene comunicato deve essere ascoltato, ragionato, approfondito e, solo dopo aver confrontato le fonti, dato per certo o contestato. È un metodo che applico nella mia vita in generale e nei casi che prendo in esame. Uno di questi, a cui mi sono interessata da qualche tempo, è il caso Ludwig. Un caso altrettanto complesso, ma che sto analizzando per cercare risposte a dubbi che sussistono da quando i due imputati sono stati condannati e ancora oggi permangono, dopo la morte di Abel WolfGang.
[ABISSO]: Da studiosa di criminologia, ti occupi anche di interviste a detenuti e vittime di malagiustizia. Qual è l’aspetto più complesso e umano di questo tipo di lavoro sul campo?
[MP]: Questo è un argomento che mi tocca molto. È un ambito delicato e a cui mi sono avvicinata in occasione della ricerca per la mia tesi magistrale. Ho raccolto testimonianze dirette in carcere di detenuti colpevoli di reati più e meno gravi. Ho intervistato molte persone che stanno scontando pene brevi, lunghe ed ergastoli. L’impatto è molto forte ed è più che mai importante mantenere il proprio ruolo. Questo è un aspetto che anche i detenuti riconoscono, per lo meno quelli più consapevoli, per la loro salvaguardia emotiva. Le prime volte bisogna fare i conti con quello che poi ci si porta via perché metabolizzare ciò che lasciano certi discorsi non è semplice e immediato. Si è pur sempre di fronte a un pezzo di umanità, che, lo si voglia o no, fa parte della società in cui viviamo. Penso sia importante capire e studiare cosa è accaduto nelle vite di queste persone per portarle ad agire in un certo modo. Una delle cose più significative che gli interessati mi hanno detto alla fine di alcune interviste è che, nonostante la cruda verità raccontatami, non si siano mai sentiti giudicati da me e abbiano potuto rispondere liberamente.
Mi sono poi imbattuta in casi di malagiustizia e ciò che sconvolge è pensare a come una vita possa essere distrutta per un errore giudiziario. Un errore che fatica a essere corretto per qualche assurdo motivo che va dal non voler ammettere di aver sbagliato a condannare, alla necessità di avere un capro espiatorio. Un errore che stravolge la vita al condannato, alla sua famiglia e alla società. Le storie che ho raccontato sul mio canale YouTube sono solo alcuni esempi che dilaniano il cuore e che purtroppo non sono tutt’oggi abbastanza conosciute.
[ABISSO]: Le ingiuste detenzioni sono una piaga dolorosa per l’Italia. Sulla base della tua esperienza, quali riforme ritieni fondamentali per affrontare questo problema?
[MP]: Più che di riforme, sarebbe a mio avviso necessario una maggiore attenzione. La magistratura è un organo che ha un potere unico, forte, indipendente e difficile da gestire. Ci tengo a ricordare che per me la Giustizia è un fondamento di vita e ammiro chi la amministra con rispetto e cura. Alcune proposte di legge che ultimamente sono state avanzate le trovo corrette, nonostante siano molto discusse. Il punto che ritengo basilare, come anticipato, è quello dell’attenzione ai dettagli e la volontà di accorgersi dei dettagli che alimentano il dubbio. Il nostro ordinamento è basato sulla cultura del dubbio ed è proprio questo che deve essere risolto per chiudere correttamente un caso. Mi sembra invece, parlando dei casi di errori giudiziari a cui mi sono approcciata, che l’apparenza sia stata considerata la strada più facile da percorrere per arrivare a dare una risposta al pubblico. Lo scopo primario appare dunque quello di far sentire i cittadini al sicuro, anche se qualcosa stride, e dimostrare l’infallibilità del sistema e dei giudici.
Perché non si vogliono ammettere gli errori e chiedere scusa? Per fortuna non siamo delle macchine, possiamo sbagliare tutti, magistrati compresi, ed esistono i mezzi per correggere gli errori: usiamoli, con le dovute accortezze, ma usiamoli!
Persone innocenti hanno subito pene ingiuste, dopo anni sono stati liberati o prosciolti e non tutti risarciti. Oltre a non ricevere un giusto indennizzo, non sono nemmeno arrivate le scuse da chi effettivamente aveva sbagliato.
Non dobbiamo quindi stupirci se siamo testimoni, sempre di più, di eventi in cui vengono divulgati e denunciati soprusi e malagiustizia.
Se vi fa piacere vi lascio di seguito un link dove potervi informare con dati concreti e casi raccolti dalla associazione Errorigiudiziari.com negli ultimi anni: La top 10 dei risarcimenti per ingiusta detenzione
[ABISSO]: Hai dedicato molto tempo allo studio della vita carceraria e al sistema penitenziario italiano. C’è un’esperienza o un incontro che ti ha particolarmente segnata?
[MP]: Sto ancora dedicando molto tempo a questa ricerca e spero che un domani, presto, possa diventare un mezzo per cambiare completamente la mia vita professionale. Sono stata nelle case di reclusione di Bollate e Opera.
Vi raccontavo prima di aver incontrato molte persone detenute per reati più o meno gravi e ognuna di loro mi ha lasciato qualcosa. Si entra in contatto con un’umanità “diversa”. Attraverso i racconti dei detenuti si scoprono vite che non si immaginerebbero.
Quello che mi ha toccata è stato capire come, in alcuni di loro, la condotta criminale fosse l’unico mezzo per esprimersi e l’unico modo di vivere. È difficile da spiegare in poche righe. La persona consapevole e rea confessa, nonostante la brutalità di alcuni reati, nel carcere, se ben seguita, fa un percorso di analisi e autoanalisi che la porta a rielaborare il fatto, accettarlo e da qui ricominciare a ricostruirsi. Non è semplice ascoltare certe storie e a volte impossibile, ma credo che, per chi vuole avvicinarsi a questo mondo, sia importante provare a cambiare il punto di vista e arrivare a comprendere il motivo di fondo che ha portato l’interessato a delinquere. Non si tratta di giustificare, ma aiutare a riabilitare.
Ho parlato infatti con detenuti che hanno usato il loro dramma e quello provocato alle vittime per arrivare a proporsi come oratori in incontri che il carcere organizza per sensibilizzare i giovani. I progetti di rieducazione che attivano alcune carceri dovrebbero essere di esempio per tutti gli altri, avremmo molti meno casi di recidiva e più consapevolezza.
[ABISSO]: Attraverso il tuo canale YouTube, racconti casi di cronaca nera e giudiziaria che hanno segnato la storia. Quali sono i tuoi obiettivi con questa attività di divulgazione?
[MP]: Ho iniziato questo progetto da pochi mesi, da sola e con le conoscenze informatiche in mio possesso. Tutto quello che faccio, lo sviluppo in autonomia: scelgo gli argomenti, cerco i contatti, propongo l’idea e la realizzo. Lo scopo primario è la divulgazione come prodotto dello studio da me condotto. Non parlo mai di argomenti solo per sentito dire, ma cerco e condivido contenuti su cui mi sono preparata. Non mi espongo dando risposte che reputo assolutamente certe perché è importante proporre uno scambio che possa portare a un confronto corretto e non provocatorio. Mi piace molto intervistare esperti e professionisti, ammiro il lavoro che fanno ed è un valore aggiunto sia per il canale, sia per la loro esperienza che arricchisce in qualche modo la conoscenza di tutti.
C’è anche una sezione dedicata al crime e cinema, ho provato a inventarmi una rubrica più leggera per chi non è appassionato di cronaca nera, ma vuole comunque avvicinarsi a questo settore. Il cinema è ricco di opere che si rifanno o si ispirano a storie criminali più o meno famose.
Forse non sono ancora abbastanza popolare e non ho un numero di followers così alto, ma sono orgogliosa di avere già un piccolo seguito che mi sostiene e apprezza il mio lavoro. Queste persone hanno colto la passione e la qualità degli argomenti che metto in questo progetto e ne approfitto per ringraziarle qui.
[ABISSO]: Come hai conosciuto Golem Edizioni? Qual è stato il percorso che ti ha portata a pubblicare con loro il tuo primo saggio?
[MP]: Tra l’estate e l’autunno 2023 ho cercato delle case editrici che potessero avere delle collane di gialli, noir e saggistica. Ho inviato diverse mail proponendo la mia tesi come testo da pubblicare e al quale apportare delle modifiche per renderlo fruibile a un pubblico più vasto.
Con mio grande stupore ho ricevuto una risposta da parte di Francesca Piazza, titolare della Golem e con cui non ci sono legami di parentela nonostante il cognome, ricca di entusiasmo e curiosità. Ci siamo piaciute al volo e dopo i primi colloqui, siamo arrivate ad un accordo e capito come lavorare sul testo. Oggi potete leggere il risultato finale che trovate a scaffale in libreria e negli store online.
[ABISSO]: Ogni libro subisce un processo di editing prima di vedere la luce. Com’è stato per "L’erba dei vicini"? Che tipo di cambiamenti sono stati apportati al manoscritto originale?
[MP]: Il lavoro è stato abbastanza lungo e complesso, ma soprattutto nuovo per me. Non avevo scritto prima un saggio, quindi inizialmente pensavo di non riuscire da sola a editare il testo. Avevo chiesto all’editore se potesse suggerirmi qualcuno che mi aiutasse in questa impresa. Mi aveva messa in contatto con una terza persona. Dopo aver parlato e discusso su come organizzarci, ho cambiato idea e capito che il progetto di pubblicazione doveva continuare a essere esclusivamente mio: avevo speso così tante energie nella ricerca, nel trovare le persone da intervistare, nel mettere insieme i pezzi e scrivere la tesi, che non potevo permettermi di condividere tutto il mio lavoro con un estraneo subentrato solo a pochi mesi dall’obiettivo finale. Mi sono tirata su le maniche e nel giro di tre mesi, lavorandoci tutti i giorni, facendo rileggere a mio marito i vari capitoli per avere un suo parere critico, ho trasformato la tesi in saggio. Alcune parti non hanno subito un drastico cambiamento, soprattutto quelle più tecniche, perché si sarebbe snaturato il contenuto. Ho eliminato tutte le foto della scena del crimine, per ovvi motivi; ho aggiunto e spostato alcune sezioni. Una volta terminato ho spedito la bozza all’editore che, in modo sorprendente, mi ha corretto solo alcuni errori di battitura e chiesto di specificare meglio alcuni concetti giuridici. Per il resto il testo risultava pronto per la stampa.
La copertina è il frutto di una perfetta intesa tra me e l’editore: ci siamo parlate pochissimo in merito e quando me l’ha proposta, mi sembrava di vedere stampata la mia esatta idea.
[ABISSO]: La prefazione del tuo saggio è firmata da Cuno Jakob Tarfusser, un magistrato di grande prestigio. Come sei arrivata a scegliere lui per introdurre il tuo lavoro e qual è stato il suo contributo?
[MP]: La conoscenza del magistrato è avvenuta in modo particolare. Mi aveva colpita positivamente la sua decisione di mettersi in prima linea per far riaprire il caso. Un giorno di maggio (il giorno successivo alla mia laurea), quando ormai la richiesta di revisione era stata depositata, ho deciso di scrivergli una mail. Nel giro di un giorno e mezzo, ricevo una telefonata da un numero non in rubrica ed era lui. La conversazione dura qualche minuto e in questo tempo organizziamo di incontrarci per parlare.
La settimana successiva vado a Milano e, da quel momento, ho capito di aver conosciuto un uomo e un professionista di alto livello. Credo possiate immaginare il mio stupore nel realizzare che un magistrato di tale levatura abbia deciso di “darmi udienza” e accettare di confrontarsi con me su alcuni aspetti del caso. Sono molto onorata di aver ottenuto questo privilegio. Dopo quel primo incontro ne sono seguiti altri in cui abbiamo approfondito l’argomento e dialogato anche insieme alla difesa dei coniugi Romano.
Tutto ciò mi ha portata infine a decidere di inserire alcune nuove sezioni nel saggio, oltre la sua intervista. Si stava avvicinando la scadenza della consegna della bozza definitiva del libro e ho chiesto al dott. Tarfusser se gli facesse piacere scrivermi la prefazione. Ha accettato di buon grado e insieme abbiamo pensato che fosse una bella idea inserire una prefazione “un po' diversa”. Mi ha commossa quello che ha scritto perché, quando la leggerete, capirete come le sue parole descrivano l’intento del mio progetto di divulgazione. Inoltre, lo ringrazio per la disponibilità e la fiducia che mi ha concesso. L’esempio del dott. Tarfusser mi fa continuare a sperare che esistano ancora, e sempre esisteranno, magistrati che credono e lottano per la Giustizia e con la “G” maiuscola, la stessa in cui credo io.
[ABISSO]: Hai vinto il concorso letterario “Racconti gialli, sezione Campus” indetto da NeRoma Noir Festival 2024. Questo ci porta a chiederti: oltre al true crime, hai anche la passione per la scrittura di fiction?
[MP]: È stata un’avventura in cui mi sono lanciata un po' a occhi chiusi. Provengo da una famiglia amante della lettura e della scrittura. Non avevo mai scritto seriamente per pubblicare, ma ho letto moltissimo e continuo a farlo, un po' per obbligo/studio e un po' per diletto. Nonostante ogni tanto mi dica “leggi qualcosa di leggero o divertente”, alla fine scelgo sempre romanzi impegnativi, gialli, thriller. Lo stesso vale per quello che seguo in tv. Non riesco a distrarmi molto da ciò che mi appassiona e così nel tempo ho raccolto pensieri, anche condivisi con mio marito, che è un ottimo scrittore (le critiche e consigli di editing più importanti sono i suoi) e sono arrivata a buttare giù questo breve racconto che poi ho presentato al concorso. Non so se sarà una strada che continuerò a percorrere perché mi piace molto la saggistica, scrivere articoli di cronaca e di stampo giornalistico. Certo è che è stata una grandissima soddisfazione: mai avrei pensato di vincere! La mia professoressa di italiano del liceo, che saluto, si ricrederebbe su di me.
[ABISSO]: Scrivere racconti gialli e un saggio di criminologia sembrano due esperienze molto diverse. Cosa ti dà la fiction rispetto alla saggistica e viceversa?
[MP]: Sono due cose distanti, ma anche vicine: in una ci si mette la fantasia, basata comunque su studio e conoscenza; nell’altra ci si confronta con la realtà, in questo caso situazioni molto crude e spesso violente. Il saggio criminologico è un lavoro faticoso di scrittura, oltre che a livello emotivo. Le prime volte è difficile e ci vuole un po' per entrare in sintonia con la struttura degli atti e le fonti, sia per una questione di linguaggio, sia per la visione delle foto, video, l’ascolto degli audio e la lettura dei referti e testimonianze. Spesso si tratta di vita vera che è stata spenta, non è immediato lo scatto che ti permette di mantenere il distacco. Nel caso Erba, ad esempio, ho avuto difficoltà a confrontarmi con la morte del piccolo Youssef. Poi, però, la motivazione che mi spingeva a voler trovare risposte soprattutto per le vittime, è stata più forte e sono andata avanti. Quello che mi dà dunque la saggistica criminologica è la soddisfazione di poter parlare con cognizione di causa di argomenti e fatti reali che ho studiato, che studio e su cui posso esprimere la mia opinione con una certa sicurezza. Comprendere l’umanità nella parte più oscura e cosa ha spinto una persona ad agire in un certo modo, accresce la consapevolezza su quanto l’essere umano sia fragile, sia nella sua veste di vittima, che di carnefice. Un argomento forte e delicato, ma assolutamente attuale.
Il racconto invece mi ha regalato un momento più leggero, dove si inserisce ciò che conosco, ma che posso plasmare come più preferisco, sempre rispettando l’intreccio e mai diventando banale. Quello che posso dire con assoluta certezza è che il racconto giallo è legato alla realtà crime, senza la quale forse non esisterebbe.
[ABISSO]: Sei anche articolista per il magazine online Fronte del Blog. Come riesci a conciliare questo lavoro con la scrittura, la ricerca e le tue altre attività?
[MP]: È una domanda che mi faccio spesso anche io. In questo ultimo periodo di vita si sono aggiunte molte attività che mi danno grandi soddisfazioni. Vedere come le persone e i professionisti mi apprezzano per quello che scrivo, divulgo e per come affronto le sfide mi dà una grande carica di autostima. Assimilo tutto quello che arriva con entusiasmo. Ogni pezzetto mi aiuta a crescere, a imparare cose nuove e mi permette di avere nuove prospettive professionali. La proposta di scrivere su Fronte del Blog l’ho colta come una grande opportunità, che mi ha dato Edoardo Montolli. Essere apprezzata da un giornalista di inchiesta come lui è un’ottima scuola. Grazie a questa possibilità sto imparando molto sulla scrittura giornalistica. Mi piace e mi porta ad approfondire la mia ricerca. Non sembra, ma tutte queste attività tra loro sono collegate. Sì, è faticoso, a volte snervante, ma necessario per completare il cerchio: un’intervista video posso trasformala in articolo sul magazine, che a sua volta entra poi nella mia newsletter. Tutto insieme spero vivamente possa portarmi lontano.
[ABISSO]: Quali sono i tuoi progetti attuali e futuri? Possiamo aspettarci un nuovo libro, magari su un altro caso controverso o su tematiche legate alla Giustizia?
[MP]: Innanzitutto, la seconda laurea a cui manca poco. La tesi verterà sulla mia ricerca sul carcere e la pena detentiva. Sto cercando infatti di impostare il lavoro di ricerca in modo tale che poi possa trasformarsi in una prossima pubblicazione.
I casi specifici su cui mi sto concentrando al momento sono tre, ma è tutto in divenire. Sto raccogliendo fonti e mettendo insieme i pezzi. Il lavoro è lungo, ma qualcosa sui miei canali già si può intuire.
Mi affascina moltissimo tutto il mondo della cronaca giudiziaria, che si intreccia con la cronaca nera e dunque la Giustizia è, e sarà sempre, il fulcro intorno al quale gira il mio lavoro. Obiettivo finale: stravolgere la mia vita professionale!
Accolgo e valuto con piacere nuove proposte di collaborazione e sono aperta alle sorprese che mi riserverà il futuro.
Concludo ringraziando per questo spazio e per aver apprezzato il mio lavoro. Grazie anche per le domande poste: questa intervista mi è servita per accendere l’attenzione su alcuni dettagli della mia ricerca e capire la profondità di molte cose che sto portando avanti. A volte nella frenesia della vita, non me ne rendo conto abbastanza.
Spero di aver incuriosito i lettori sia per quanto riguarda il mio saggio “L’Erba dei Vicini, evoluzione di un’indagine”, sia in merito al mio progetto divulgativo.
Vi lascio con una delle mie citazioni preferite
“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una sola volta”. G.Falcone
🔪 Crime e serial killer, tra finzione e realtà
Sezione gestita da Stefano Valbonesi. Seguilo su Instagram.
Le più recenti notizie di cronaca, i film, i libri e le serie TV sulle piattaforme streaming, i saggi e gli articoli di approfondimento appena pubblicati: tutto dedicato al crimine e agli assassini seriali.
🔴 Libri, eventi, film e TV
Riapre il Florence Serial Killer Museum, uno spazio espositivo di 300 mq attraverso il quale scoprire la psicologia criminale, le indagini e i casi più famosi che hanno segnato il nostro immaginario collettivo. Nato nel 2006 a Firenze, il museo ha cambiato sede e ha riaperto dal 6 dicembre presso le cantine di Palazzo Lenzoni de' Medici a Firenze. Lo spazio ospita una collezione unica di cere artistiche e propone un allestimento con le storie più inquietanti e misteriose della criminologia internazionale. Approfondisci
Tre film che illustrano in maniera eccellente le principali differenze di carattere tra categorie diverse di serial killer. Approfondisci
Disponibile in esclusiva su RaiPlay la docu-serie in otto puntate “Nella mente di Narciso”, ideata e condotta da Roberta Bruzzone, criminologa e opinionista italiana. Il format di approfondimento di cronaca nera parte da quattro famosi casi di omicidio caratterizzati da efferata violenza, e indaga le personalità degli assassini, dimostrando come siano affetti da disturbo narcisistico, con tutte le ripercussioni devastanti sulle loro vittime. Approfondisci
Alcune celebrità dello star system affermano di aver avuto incontri ravvicinati e pericolosi con individui che si sono poi rivelati dei serial killer. Approfondisci
Per la piattaforma streaming americana Peacock è uscita la docu-serie true crime “Making Manson”, dedicata alla figura di Charles Manson. Criminale e capo carismatico di una sinistra comunità hippy chiamata “Manson Family”, Manson fu il mandante di una serie di brutali omicidi avvenuti a Los Angeles, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, tra cui quello celebre dell’attrice Sharon Tate. In alcuni audio esclusivi presentati nella nuova serie, Charles Manson ammette di essere stato coinvolto in numerosi omicidi molto prima che il suo nome diventasse noto per gli omicidi di Los Angeles. Approfondisci
📕 Incastrati. Storie vere e incredibili di condanne ingiuste
di John Grisham e Jim McCloskey - Mondadori (19 novembre 2024)
Il libro esplora dieci casi reali di persone incarcerate ingiustamente negli Stati Uniti, vittime di errori giudiziari causati da razzismo, negligenza, testimonianze false e corruzione. Attraverso queste storie tragiche e incredibili, si mette in luce il dramma umano di chi sacrifica anni di vita in prigione, spesso rischiando la pena di morte, mentre i veri colpevoli restano liberi. Con il contributo di Jim McCloskey, impegnato nella difesa degli innocenti, il libro offre una narrazione avvincente e ben documentata che denuncia le falle del sistema giudiziario e celebra la lotta per la giustizia e la libertà. Approfondisci
📕 Sopravvissuti. Storie di chi non si arrende
di Elisa De Marco - Mondadori Electa (12 novembre 2024)
Il libro racconta cinque storie vere di cronaca, unite dal tema della resilienza e del desiderio di sopravvivere di fronte al male e alla crudeltà. I protagonisti, dopo aver affrontato sofferenze estreme e pericoli mortali, riescono a trovare una via per riaccendere la speranza e superare avversità apparentemente insormontabili. Attraverso queste vicende drammatiche, l’autrice offre un omaggio alla forza interiore umana, mostrando come anche nelle situazioni più disperate si possa trovare un’àncora di salvezza. Un’opera intensa che celebra il coraggio e la capacità di non arrendersi davanti alle difficoltà della vita. Approfondisci
📕 Profiling e psicologia investigativa
di Maria Elisa Aloisi e Giorgio Stefano Manzi - Delos Digital (19 novembre 2024)
Il libro esplora tecniche e metodi della criminologia, offrendo strumenti per comprendere il lavoro di investigatori e analizzare il crimine. Attraverso un viaggio nella mente criminale, si approfondiscono argomenti come il modus operandi, il criminal profiling, la psicologia investigativa e la gestione di situazioni critiche come la cattura di ostaggi. Partendo dall’ispirazione di Arthur Conan Doyle e del suo Sherlock Holmes, si racconta come la scienza investigativa abbia rivoluzionato il modo di affrontare il crimine. Una guida affascinante per scrittori e appassionati del genere, per capire da vicino il lato oscuro della natura umana. Approfondisci
📕 I dettagli del male. Misteri e verità dei crimini familiari più atroci
di Elisabetta Cametti - Piemme (19 novembre 2024)
La famiglia può essere un rifugio d’amore o un luogo di violenza e tossicità. L’autrice, esperta di criminologia, analizza quattro delitti famigliari che hanno scosso l’Italia: Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza dal compagno; Laura Ziliani, soffocata dalle figlie e dal fidanzato; Liliana Resinovich, vittima di un caso ancora avvolto nel mistero; e Diana Pifferi, abbandonata dalla madre a una tragica fine. Storie di donne e di una bambina vittime della complessità dei legami familiari, che mettono in luce il lato oscuro delle dinamiche più intime e profonde. Approfondisci
🔴 Saggi e articoli sui Serial Killer
È uscito in lingua inglese per l’editore Gallery Books il libro “Raised by a Serial Killer: Discovering the Truth About My Father" di April Balascio, figlia del serial killer Edward Wayne Edwards. In questo libro di memorie l’autrice racconta come è arrivata a scoprire la vera identità del padre e gli orribili crimini che aveva commesso. Approfondisci
Per la rubrica “I volti di Psyco” un articolo su Anthony Hardy, un serial killer inglese misogino che nel 2002 uccise e fece a pezzi tre donne, anche se le autorità pensano che l’uomo possa essere stato l’autore di altri sei orrendi omicidi. Approfondisci
La storia terrificante di Dennis Nilsen, il serial killer britannico che tra il 1978 e il 1983 uccise almeno dodici giovani uomini a Londra, seguendo dei rituali agghiaccianti, che prevedevano la conservazione dei corpi per lungo tempo in casa dell’assassino, e la loro successiva dissezione. Approfondisci
Un articolo su Israel Keyes, un serial killer statunitense psicopatico che era riuscito a nascondere la sua follia omicida dietro la facciata di un cittadino onesto e lavoratore. Approfondisci
Su Psychology Today è uscito un articolo che si sofferma su quella categoria particolare di assassini seriali chiamati “Angeli della morte”, con particolare attenzione alla figura del medico. Approfondisci
Una lista di sedici serial killer, forse non famosi come Jack lo Squartatore o Jeffrey Dahmer, ma autori di delitti che sono ricordati per la loro particolare efferatezza. Approfondisci
Un articolo su Billy Chemirmir, un kenyota che risiedeva negli Stati Uniti e condannato all’ergastolo per l’omicidio di due donne anziane. Chermirmir è sospettato di essere un serial killer e di essere l’autore di almeno un’altra ventina di omicidi di donne anziane tra il 2016 e il 2018. Approfondisci
Per la serie podcast di spotify “Serial Killers”, è disponibile il nuovo episodio che narra la vicenda dei fratelli Menendez, tornati alla ribalta grazie alla seconda stagione di “Monsters”. Approfondisci
Un approfondimento sui temi trattati in CriminalMente, convegno di criminologia che si è svolto agli inizi di novembre a Torino, e che ha visto la presenza di Segio Caruso, una delle massime autorità in Italia e docente nei più prestigiosi master universitari di criminologia nazionali. Approfondisci
Per la rubrica del Giornale “I volti di Psycho”, un articolo su Gennady Mikhasevich, un assassino seriale sovietico che tra gli anni ’70 e la metà degli anni ’80 uccise almeno trentasei donne. Approfondisci
Un articolo sulla vicenda di Scott McAda, un ricco uomo d’affari sopravvissuto al serial killer Wild Bill Holbert, costretto a fuggire da Panama e a riparare negli Stati Uniti, nonostante la condanna all’ergastolo del pluriomicida. Approfondisci
Disponibile su Amazon in lingua inglese il libro “The serial killer next door” (Mobius Edizioni) di Emma Kenny, psicologa, esperta di true crime e personaggio televisivo britannico. In questo saggio Kenny esplora le vite, i delitti e le scene del crimine di alcuni tra i più noti serial killer del nostro tempo, mettendo in evidenza la capacità di questi criminali di nascondere le loro pulsioni e i loro comportamenti devianti e apparire nella vita di tutti i giorni come cittadini per nulla diversi dalle loro vittime. Approfondisci
Uno sguardo sugli omicidi del World’s End, avvenuti nel 1997 a Edimburgo, e sulla controversa condanna dell’assassino e stupratore Angus Sinclair, ritenuta dai più troppo lieve. Approfondisci
In che modo le immagini del cinema costruiscono la figura del serial killer e ne raccontano l’inquietante collegamento tra apparente normalità e follia omicida? Approfondisci
Un articolo sulla vicenda di Richard Beasley, uno tra i più famosi serial killer delle Craiglist, un importante portale web di annunci di lavoro, offerte di servizi, e vendite di beni di ogni tipo. Beasley è stato condannato a morte nel 2013 per aver ucciso in Ohio nel 2011 tre uomini, attirandoli con false offerte di lavoro per un posto di responsabile in un’azienda agricola. Approfondisci
Elisa De Marco, alias Elisa True Crime, affronta nella serie podcast “Delitti Invisibili - I crimini della porta accanto” la storia del serial killer di Villeneuve Andrea Matteucci, noto come il “mostro di Aosta”. Approfondisci
🔴 Cronaca nerissima
USA – L‘ufficio dello sceriffo della contea di Clark, nello stato di Washington, ha riaperto un cold case degli anni ’70 che riguarda una scia di sette omicidi rimasti irrisolti, e di cui si sospetta il serial killer Warren Leslie Forrest, attualmente in carcere per altri due omicidi commessi nello stesso stato. Approfondisci
INDIA – Un uomo di nome Rahul Jat è stato catturato dalla polizia indiana dopo che il corpo di una ragazza di 19 anni è stato trovato a metà novembre vicino ai binari della stazione ferroviaria di Udvada, una città nello stato del Gujarat. Jat viaggiava di continuo tra gli stati indiani, e secondo gli inquirenti l’uomo è coinvolto in almeno altri quattro efferati omicidi, avvenuti in treno o presso altre stazioni ferroviarie. Approfondisci. Le autorità hanno sottolineato la pericolosità e la perversione dell’omicida, che è stato arrestato mentre ritornava sul luogo del delitto per compiere atti di necrofilia con il corpo della vittima. Approfondisci
THAILANDIA – Sararat Rangsiwuthaporn, 36 anni, arrestata nel 2023 e sospettata di essere la più implacabile serial killer della Thailandia, è stata condannata il mese scorso alla pena di morte per il primo dei suoi quattordici processi per omicidio. La donna, giocatrice d’azzardo patologica, è accusata di aver sottratto con l’inganno migliaia di dollari alle sue vittime prima di ucciderle con il cianuro. Approfondisci
USA – In Texas si è concluso il processo con un verdetto di colpevolezza a carico di Jason Thornburg, 44 anni, accusato di aver ucciso e smembrato un uomo e due donne, i cui corpi sono stati ritrovati in un cassonetto a Forth Worth nel 2021. Thornburg ha anche ammesso di aver ucciso altre due persone in Arizona nel 2017, dichiarando che quelle uccisioni facevano parte di “un sacrificio umano a Dio”. La giuria si è trovata d’accordo con la richiesta del pubblico ministero, e ha condannato l’imputato alla pena di morte. Approfondisci
ITALIA – Poco dopo la morte di Wolfgang Abel, il serial killer che insieme a Marco Furlan fu autore di una serie di brutali omicidi rivendicati con volantini neonazisti firmati “Ludwig”, arriva la notizia della riapertura da parte della procura di Milano dell’indagine sull’incendio del cinema Eros, avvenuto nel 1983 e in cui morirono sei persone. Gli inquirenti sono convinti che in quella strage, pianificata e attuata dal duo Ludwig, fosse stato coinvolto un terzo complice. Approfondisci
FRANCIA – La polizia ha arrestato un cittadino del Camerun che ha tentato di aggredire una donna alla stazione ferroviaria di Tolone. L’uomo corrisponde alla descrizione di un ricercato, sospettato di aver ucciso un senzatetto nella stessa città, e che sembra essere collegato a una serie di tentati omicidi in altre città francesi. Approfondisci
USA – Le autorità di Cleveland stanno collaborando con un'organizzazione no-profit per identificare i resti delle vittime uccise quasi un secolo fa da uno dei più vecchi serial killer americani, usando le nuove tecniche di genetica forense. Il serial killer era noto come "Mad Butcher of Kingsbury Run" e la sua identità è rimasta fino ad oggi sconosciuta. Mad Butcher ammazzò tra il 1935 e il 1938 almeno dodici persone, smembrandone i corpi. Approfondisci
⬛ Le novità da LaTelaNera.com
Ecco alcune delle novità targate La Tela Nera questo mese.
La terza edizione del TrueCrimePremio - il concorso gratuito per storie true crime - chiude le sue iscrizioni al 20 febbraio 2025. Lo scorso 20 ottobre si sono chiuse le iscrizioni della seconda edizione, che premiamo oggi (leggi sotto).
Sul versante NeroPremio - il concorso letterario senza costi di iscrizione per racconti “di genere” horror, weird, thriller, scifi e del fantastico - si sono chiuse lo scorso 13 dicembre le iscrizioni per l’edizione 77 e aperte contestualmente quelle per l’edizione 78 che chiuderanno il 13 marzo 2025. Sul prossimo numero di ABISSO pubblicheremo i risultati dell’edizione 76.
Risultati TrueCrimePremio 2
Primo classificato: "Nell’Infinita Ombra" di Luca Vaz
Secondo classificato: "II" di Andrea Avvenengo
Terzo classificato: "Nella sua pelle" di Marta Vergari
💣 Il contest numero 14 di ABISSO
“Piace a tutti, a me no”. In estrema sintesi è questo il tema del quattordicesimo contest di ABISSO, aperto a racconti inediti di qualsiasi genere lunghi fino a 666 parole. Possono partecipare tutti gli autori e le autrici maggiorenni di nazionalità italiana che alla data del 16 dicembre risultavano iscritti alla newsletter.
I partecipanti dovranno scrivere un racconto che gira attorno al profondo odio e avversione verso qualcosa/qualcuno che è invece amatissimo e apprezzato dalla quasi totalità delle persone che ci circondano.
In palio, per chi vincerà, c’è la pubblicazione della propria opera in una imminente raccolta cartacea (inizio lavori: marzo 2025). Per partecipare - a costo zero, come sempre - basta compilare il modulo di iscrizione (scaricabile QUI) e inviarlo per email insieme al proprio racconto all’indirizzo abisso@substack.com
C’è tempo fino al 16 gennaio 2025 per inviare la propria opera.
In attesa dei risultati del contest numero 13, quello legato a “decadimento e rinascita?”, oggi segnaliamo anche il racconto vincitore del contest numero 12, quello legato ai “Tanti sognatori nello stesso posto”. Ha vinto “Dimostrazione teatrale” di Lucia Gambardella, che contatteremo presto via posta elettronica: complimenti! 😉
🏆 L’albo d’Oro dei Contest di ABISSO
Ecco l’elenco dei vincitori delle precedenti edizioni del contest della newsletter:
Contest 11 “Nemesi” - Margherita Tramontano
Contest 10 “Prigionieri” - Joe Alessandro Asciutto
Contest 9 “Sciogliersi” - Axel Trulli
Contest 8 “La furia dei giusti” - Margherita Tramontano
Contest 7 “Sonno” - Raffaella Prenza
Contest 6 “Tempo” - Ilario Giannini
Contest 5 “Crocefissione” - Francesco Gallo
Contest 4 “Decapitazione” - Simone Pancotti e Roberto Risso
Contest 3 “True crime” - Roberto Risso
Contest 2 “Serial killer” - Alessandro Esu
Contest 1 “Reincarnazione” - Paola Viezzi
Cerchiamo staff, selezioniamo segnalazioni
Cerchiamo staff, persone valide in cui riporre fiducia. Smanettoni di social media, appassionati di libri, autori di uno o più generi.
Vuoi proporti? Scrivi ad abisso@substack.com.
Accettiamo segnalazioni e consigli “esterni” alla nostra redazione. C’è qualche libro, evento, articolo o recensione che secondo te è meritevole di attenzione? Anche per questo basta scrivere ad abisso@substack.com.